La vicenda del doppio cadavere del Lago Trasimeno

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    CITAZIONE (Toxicity @ 18/3/2018, 20:28) 
    La signora Miriano -però- descrive l'esatto abbigliamento indossato dalla salma riesumata 17 anni dopo.

    Beh, questo è il meno, se sei in grado di realizzare il piano che ho ipotizzato, i vestiti li lasci nella bara! :P

    Comunque in realtà per il momento sono orientato sul 9, come giorno della morte. Cosa che non mi fa quadrare un sacco di altre cose, purtroppo.
     
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  2. Toxicity
     
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    CITAZIONE (Clenil @ 18/3/2018, 20:42) 
    CITAZIONE (Toxicity @ 18/3/2018, 20:28) 
    La signora Miriano -però- descrive l'esatto abbigliamento indossato dalla salma riesumata 17 anni dopo.

    Hai la descrizione dell'abbigliamento del cadavere riesumato?

    Gli indumenti indossati dal cadavere erano, per la maggior parte, “integri e continui”, con ampie chiazze cromatiche derivanti o da esuberanti colonie fungine o da depositi salini (vds. la stessa CT a p. 8).
    Si trattava dei seguenti capi d’abbigliamento:
    1) un “giubbotto integro”, fornito di “cerniera lampo, rinvenuta chiusa, ossidata e – saltata – alle manovre sul cadavere”, indumento fornito di una fodera blu e di uno strato esterno di maglia, “apparentemente di colorito beige” (vds. pp. 8 e 9 della CT);
    2) “Camicia chiara”, con “discontinuazione completa lineare, superiormente configurata “a baionetta”, probabilmente preesistente alla svestizione (vds. p. 9);
    3) Mutande tipo boxer, integre ed indossate completamente, marca “Master – Made in Italy – Taglia M” (p. 9);
    4) “Pantaloni blu, anch’essi chiazzati e imbibiti, indossati completamente, integri, chiusi, con bottoni in parte persistenti. Etichetta interna con la seguente dicitura “48 – S” (vds. n. 4 a p. 9 della CT ex art. 360 c.p.p.);
    5) Calze chiare, piuttosto pesanti;
    6) “Asciugamano di tela robusta, posto al di sotto dei pantaloni, sistemato ad ansa, con apertura posteriore a modo di – ventriera -. Il telo è stato rinvenuto molto aderente all’addome ed ha lasciato quasi per compenetrazione l’impronta del proprio ordito sulla cute. I due lati più corti dell’asciugamano sono trapuntati.” (vds. n. 6 a p. 9 della CT).


    Una nota sul punto 2: la camicia risultò poi essere stata tagliata in sede d'autopsia, così sostenne Pierucci.

    La Miriani azzecca che non portava scarpe, i pantaloni blu e il giubbotto di lana.
    Non saprei -al momento- se questo fatto può fare escludere la sopravvivenza e la fuga di F.N., ci vorrebbero ulteriori riscontri da incrociare. Però è da tenere in debita considerazione. Con la dichiarazione della Miriani arriviamo quasi al paradosso: offre elementi per farci dubitare F.N. fosse vivo e impegnato nella parte del finto morto ma c'è questa corrispondenza nell'abbigliamento riscontrato 17 anni dopo.

    La questione dell'abbigliamento in generale è ampia e complessa, spero a breve di riassumerla tutta. Per fare un esempio sul corpo del molo; abbiamo visto tutti -dalla foto- che indossava una camicia bianca ma due testimoni (il fratello del medico e Farroni) lo indicano con maglietta lacoste. Non per giustificarli, ma non sapevano ancora che un fotografo era riuscito a rubare uno scatto. Pensavano, presumibilmente, di poter dire qualsiasi cosa dopo aver evitato l'intervento del fotografo della polizia e aver schermato il corpo con un muro di persone. E dire "lacoste" faceva molto F.N.
     
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  3. Clenil
     
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    Le differenze sono nei calzini, scuri per la Miriano e chiari in sede autoptica.
    La camicia presente in sede autoptica che la Miriano non ha visto...
    Il golfino che la Miriano cita ma non è presente in sede autoptica...
    Infine il giubbotto....che sembra lo stesso...

    Insomma, c'è compatibilità..ma non piena corrispondenza...
    E siamo sempre nel dubbio...
     
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    CITAZIONE (Clenil @ 19/3/2018, 00:56) 
    E siamo sempre nel dubbio...

    Sì, è vero, siamo sempre nel dubbio! Ma quale dubbio?
    Quello tra una fuga e la morte successiva in un qualsiasi posto sulla Terra e quello della morte l'8/9 ottobre 1985 all'isola Polvese. Questo è il dubbio!
    Non ci sono dubbi sull'attività del gruppo di "fratelli" che operò per non far fare l'autopsia al cadavere.
    Non ci sono dubbi che quel cadavere, quello ripescato, potesse essere quello del FN. Due perizie lo hanno dimostrato scientificamente per togliere ogni eventuale dubbio relativo alle testimonianze.
    Restano certamente altri dubbi sulla sua morte: le cinque W.
    What. La morte per strozzamento. Questo non è un dubbio anche se ci sono alcuni che hanno costruito tutto un "castello" per giustificare la lesione.
    When. Personalmente propenderei più per una fuga e perciò anni dopo. Ma anche la sua morte nella data scritta sul suo loculo (non 100 ore dopo come sul certificato di morte) potrebbe essere ragionevole.
    Where. In Italia o all'estero poco cambia. Così, a pelle, credo più durante un rientro in Italia.
    Who. Coloro o colui che lo cercava da tempo e l'aveva "raggiunto" prima della telefonata dell'8.10.1985. La "fratellanza" lo informò che era giunto il tempo di lasciare. Il suo pianto incessante la notte prima e la rassegnazione del giorno dopo, celata dietro una finta serena quotidianità, a mio avviso dimostrano un cambiamento importante. I baci lasciati alle persone care sono di chi fugge, di chi lascia. Può anche essere che la stessa "fratellanza" l'abbia tradito sentendosi tradita e lo abbia fatto cadere nelle mani del carnefice.
    Why. Vendetta. Strozzare una persona con le proprie mani ha principalmente questo significato. Vendetta...vedere morire di fronte a te chi ha fatto del male a qualcuno che ti era caro più della tua stessa anima. Oppure potrebbe voler dire "improvvisazione" che però dubito vi sia mai stata.
    jp
     
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  5. Clenil
     
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    Hai ragione....però post datare in modo scientifico la morte, metterebbe fuori gioco quegli argomenti, che non solo identificano il messicano con Narducci, ma che costruiscono scenari surreali, come quelli del Segnini di turno, che vedono la lesione cartilaginea prodotta da salti carpiati sul bordo barca o da giochi scorsoi sulla cravatta...
     
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    Sicuramente sarebbe importante datare la morte con una certa ragionevolezza, cosa che il professor Pierucci non ha potuto/voluto fare. Ci rimangono degli indizi che vanno in un senso ed altri che vanno nel senso opposto. Mi chiedo come poter superare questo dubbio, quali strumenti potremmo utilizzare? La ragione, la ricerca possono essere sufficienti? Anche il consulto di un medico legale quale certezze potrebbe dare?
    Serve qualcosa di nuovo.
    jp
     
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    No, la frattura del corno superiore sinistro della cartilagine tiroidea è opera esoterica a distanza del mago Otelma a cui il Lotti si è rivolto per eliminarlo senza lasciare tracce.
    Poi con l'imposizione delle mani, grazie al Potere degli Antichi, ha fatto rimanere attaccati i bolli sulla patente dopo 5 giorni di immersione nel lago.
     
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    CITAZIONE (John Pitt @ 19/3/2018, 10:13) 
    Sicuramente sarebbe importante datare la morte con una certa ragionevolezza, cosa che il professor Pierucci non ha potuto/voluto fare. Ci rimangono degli indizi che vanno in un senso ed altri che vanno nel senso opposto. Mi chiedo come poter superare questo dubbio, quali strumenti potremmo utilizzare? La ragione, la ricerca possono essere sufficienti? Anche il consulto di un medico legale quale certezze potrebbe dare?
    Serve qualcosa di nuovo.
    jp

    Penso a voce alta e lascio ampio spazio all'immaginazione.
    L'ipotesi di fuga, almeno fino ad un certo punto delle vicende del lago, appare come la più congrua e logica. Arriva la telefonata durante la sessione d'esame (o l'esame medico che F.N. stava effettuando) e forse non serviva per metterlo in allarme ma per avvertirlo che il corpo sostitutivo era pronto, così come la via di fuga. In allarme era già da mesi. L'infermiere Pifferotti e altri colleghi riferirono che non appariva scosso o spaventato prima di lasciare il policlinico e mentre lo lasciava: invitò un collega ad un giro in moto al lago sapendo che avrebbe rifiutato, forse per lasciare detto a qualcuno la sua reale destinazione. Alla moglie infatti, giunto a casa per mangiare, mentì dicendo che sarebbe tornato al lavoro. Poi la salutò con inusuale trasporto. Moglie che confessò a Cugia di aver temuto/sperato di trovare una bara vuota o con un altro corpo. Cosa che avrebbe significato che il marito era vivo ma anche che l'aveva ingannata e abbandonata. All'epoca dei fatti mi pare fosse stata la sorella della vedova a riferire della ricerca smasmodica del passaporto da parte dell'avvocato di famiglia: anche lui, evidentemente era più orientato a ipotizzare la fuga che il suicidio. Ma credo sia forte la possibilità che altri motivi (comunque sia andata) lo spingessero a cercare il passaporto: c'era la verifica dell'alibi del 1981 in quel documento e forse altro ancora. Non verrà mai trovato.
    Arrivato alla villa di famiglia F.N. vi trascorre del tempo, compatibile con la stesura della lettera che -forse- doveva rappresentare la prova del suicidio. Qui ficco una folle possibilità: la lettera non fu trovata perché F.N. confessava i delitti, facendo il suo interesse (chiusura tombale delle indagini) ma non quello di chi restava (famiglia e amici), bollati, sospettati e fatti oggetto di curiosità sia legittime che scabrose. Quindi qualcuno strappa la lettera ma -mentre salva la reputazione familiare e di casta- perde il lasciapassare, la strada legale e di prassi che avrebbe evitato l'autopsia. L'alternativa per metterci una pezza fu quella che conosciamo. Sostenere la tesi del suicidio senza la lettera -all'epoca- avrebbe condotto dritto all'autopsia. Restava sostenere l'incidente e la disgrazia. 17 anni dopo -invece- l'ipotesi del suicidio poteva tornare utile. Micheli si convinse che non potesse essere altrimenti.
    Ma 17 anni dopo si riscontra il corno superiore fratturato ed è una lesione tipica da strozzamento o da strangolamento con laccio (con minore probabilità). Da qui in poi bisogna negare l'evidenza si sentì dire nel cappannello dei convenuti della difesa per l'incidente probatorio.
    Questa frattura è di certo uno degli elementi più forti a sostegno dell'ipotesi della morte di F.N. il giorno della scomparsa.
    Poniamo invece che la frattura (e la morte) sia successiva di qualche anno.
    F.N. sull'isola Polvese abbandona il suo motoscafo e -forse- un altro natante (peschereccio o comunque cabinato) lo accompagna sulla riva opposta dove farà perdere le sue tracce. Altri -forse- erano incaricati di ancorare il corpo del messicano al fondo e poi di liberarlo il 5° giorno (di solito i laghi restituiscono i corpi dopo 5 giorni). Qui c'è un buco nero di spazio e di tempo. Ma una considerazione si può fare. Se hanno potuto tumulare il corpo in totale segreto anni dopo, significa che fu ucciso -non solo in Italia- ma in un luogo appartato dove nessuno (assassino e familiari a parte) aveva accesso.
     
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    La tua ricostruzione è la quasi fotocopia della mia visione dei fatti che avevo prima di leggere i due libri da voi consigliatimi. Perché da sempre a non tornarmi erano le ragioni dietro la messa in scena così come è stata realizzata. L'unica spiegazione che mi pareva possibile per un tale dispiegamento di potere (e ripeto, attuato con quelle specifiche modalità assurde se lo scopo era solo quello di evitare l'autopsia) era in realtà l'assenza del cadavere del narducci stesso. Tutto più logico, tutto più lineare. E lo penso ancora, in realtà, ma la tesi ha cominciato a scricchiolare dopo l'approfondimento. Troppa gente ha visto o dice di aver visto il corpo del narducci il 9. La targhetta riporta il 9. I certificati corretti riportano il 9. Altre testimonianze dicono di averlo visto prima della chiusura della bara a fatti ormai compiuti. E quindi, mentre prima avevo un solo problema (trovare una soluzione più convincente alla messa in scena) ora ne ho due. Perché se il piano era quello da te ipotizzato e qualcosa è andato storto, perché proseguire col piano stesso?


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    L'unica nota dove divergo è la lettera, ma fondamentalmente poco cambia ai fini della vicenda

    Edited by _klop_ - 22/3/2018, 00:07
     
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    Nella mia suggestione però c'è un punto debolissimo a cui bisognerebbe trovare soluzione prima che si possa chiamare ipotesi. Se nella lettera ci fosse stato scritta anche la confessione, questa avrebbe potuto determinare -di per sè- l'autopsia che avrebbe rivelato la fuga.

    @_klop_
    Perché se il piano era quello da te ipotizzato e qualcosa è andato storto, perché proseguire col piano stesso?
    Suppongo perché costretti dalle circostanze. Forse c'era di peggio da evitare dello spettro dell'autopsia sul corpo del messicano. Se nessun corpo fosse emerso le indagini sarebbero proseguite in ogni direzione con perquisizioni e troppe domande.
    Pensandole tutte prima o poi arriveremo a capirci davvero qualcosa.
     
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    prima pensavo alla fuga
    poi al suicidio vista la "frattura"
    poi nuovamente la fuga vista la frattura non ioide.

    nonostante quella lesione non riesco a pensare ad un omicidio.

    Sono convinto che la verità è nota, ma è custodita nei palazzi. Nelle fondiarie.

    Del resto chi conosce esattamente la fine di Andrea Ghira coinvolto nel massacro del circeo? Solo i famigliari.
     
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    Non è probante, ma tutta la zona del collo presentava muffe e funghi sviluppatesi solo in quell'area. Come se quella parte avesse subito un trattamento localizzato. Questo uno degli aspetti che mi fa tenere apertissima anche l'ipotesi dell'omicidio per stozzamento o strangolamento da laccio.
     
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    Se però vuoi davvero pensarle tutte, bisogna pensare anche che il MDF possa non centrare nulla. Restiamo nel campo della fantasia?
    Magari si era infilato in qualche pasticcio di tipo diverso, sembrava avere una vita bella piena. Magari la famiglia non sapeva nulla della sua fuga e l'ha scoperta dalla lettera: cari, ho combinato questo casino, devo sparire per un po', ci sentiamo stasera quando arrivo. Ma viene ritrovata la barca, qualcosa non quadra. Non ricevono la chiamata. Non sanno se è morto, se è stato rapito, se è scappato... Intanto narducci padre raccatta un po' di soldi per le banche. Purtroppo la brutta notizia, trovano il cadavere il 9. Non sanno di cosa è morto, non possono permettersi di fargli fare una autopsia. Se si scopre che è stato ucciso partono indagini. Annegato evidentemente non è. Suicidio non possono dirlo, altrimenti siamo sempre lì, autopsia e indagini. Fanno sparire la lettera ed il cadavere mentre mettono su il teatro in fretta e furia.
     
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    No Klop, una messa in scena come quella non si mette in piedi da un giorno all'altro, i cadaveri di riserva non sono lì pronti e gli alti personaggi che erano sul pontile non si muovono senza preavviso. Al minimo ci sarà voluta una settimana per preparare tutto, ma penso anche di più.
     
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    4 giorni!
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